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sabato 21 marzo 2015

Quale vino ... con il tonno alla livornese?

Con il tonno alla livornese consigliamo tra i vini toscani il MONTECARLO BIANCO, anche per rimanere attinenti al tema del sito che vuole dare uno sguardo all'epoca rinascimentale.

Il vino Montecarlo, che prende il nome dalla località in provincia di Lucca dove viene prodotto, durante il XV secolo quando Lucca era sotto il dominio di Firenze, veniva omaggiato al Duca Cosimo I De Medici, alla cui corte "i grappoli d'uva di Montecarlo e il Trebbiano di quella comunità rallegrava i commensali".

Ma i vini di Montecarlo furono serviti anche alla corte dei Papi. Nel 1408 il Papa Gregorio XII venne rapito dall'eccellente vino del luogo, assaggiandolo a pranzo durante una visita a Lucca, e da quel momento ordinò che le cucine pontificie ne fossero sempre provviste per imbandire le mense papali. La consuetudine che il piccolo paese aveva di onorare i personaggi di casa Medici con il suo più prezioso prodotto, proseguì nel secolo seguente, quando ogni anno veniva ordinato per la festività del glorioso San Giovanni Battista venti fiaschi di trebbiano della "Comunità di Montecarlo".

La notorietà di questo vino si ebbe anche in epoca più recente. I vini di Montecarlo furono serviti sulla tavola delle nozze reali del Principe Umberto di Savoia e Maria Josè, al Quirinale nel 1930.
E' un vino DOC asciutto, dal sapore delicato e armonico, che si adatta bene ai piatti di pesce.
Ha un profumo intenso, fresco, floreale e con una gradevole nota di frutta.

La gradazione è di 12,5%

Dunque... quale vino per il tonno alla livornese? Un buon Montecarlo Bianco!

Quale vino?
Rubrica a cura di:
Carla Panicucci

produttrice di vino

Dolce di mele e pere per il Magnifico!

Vi proponiamo un dolce a base di frutta, che nel Rinascimento veniva preparato con l'uso di spezie, secondo una moda proprio di questo periodo. Nel Rinascimento si cominciò a dosare meglio l'uso di spezie, che nel Medioevo erano ingredienti abbondanti e quasi sempre presenti nelle pietanze, forse per coprire i sapori forti degli alimenti.

Per la ricetta del DOLCE DI MELE E PERE leggete a:

http://www.toscanaricette.com/?p=764 

Tartine con prosciutto toscano D.O.P.

Il prosciutto toscano D.O.P. ha un sapore inconfondibile e viene apprezzato sulle tavole nazionali ed internazionali

Ve lo proponiamo in un antipasto reso particolare dalla combinazione di ingredienti, che lo rendono veramente appetitoso!

La ricetta in:

venerdì 20 marzo 2015

Torta alle ciliegie

La torta di pasta frolla con il composto di ciliegie ed alcune spezie era già apprezzata nell'epoca rinascimentale, come si legge appunto nel più famoso libro di ricette di Maestro Martino, il "Liber de arte coquinaria", dove vi era l'aggiunta del formaggio.


domenica 15 marzo 2015

Antipasto con Guttus e marmellata

L'antipasto con GUTTUS E MARMELLATA è un elemento ancora oggi presente nei menu toscani. Lo era anche nei banchetti rinascimentali, che iniziavano con antipasti di vario genere, detti anche "bocconcini" e proseguivano con una serie di "Servizi", ovvero di portate della stessa tipologia con alcuni primi, secondi, verdure e via dicendo.

Ingredienti per 4 persone
- 8 fettine di pane toscano tostato
- Formaggio Guttus
- Marmellata di ciliege
- Prezzemolo

Preparazione
Questo antipasto è a base di Guttus, detto “Gorgonzola di pecora”, perchè presenza muffe. E'un formaggio a pasta cremosa realizzato con latte di pecora, che richiede una stagionatura di almeno 4 mesi. Ha un gusto sapido e piccante e si abbina bene con la marmellata. Noi lo proponiamo con la marmellata di ciliege ma potete utilizzare anche un altro gusto.

venerdì 13 marzo 2015

Che onore!!!

Cari amici lettori, abbiamo avuto l'onore di ricevere un contributo editoriale da Gianguido Breddo, Console italiano a Samara - Russia, membro dei Giornalisti europei..... leggetelo è nella Home Page di

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domenica 8 marzo 2015

Pappardelle alla lepre

Per la ricetta completa: http://www.toscanaricette.com/?p=684  

A proposito delle pappardelle lo scrittore e poeta italiano Alessandro Tassoni (1565-1635) nella sua opera "La secchia rapita" scrive che l’inventore delle pappardelle era "un pover uomo al quale fa fare una brutta fine":

“… e’l miser Beccarin da San Secondo,

che delle pappardelle era inventore,

morto lasciò con gli altri malaccorti

sotto Rubiera ad ingrassar quegli orti”.

Ma c'è di più.

Domenico Romoli  autore di “La singolar dottrina” del 1564, è il primo a  fornirci la ricetta di lepri con pappardelle, definendole "lasagne sottili, delicate e morbide” cotte in un brodo “nero e pieno di sangue” della lepre “e se il suo non basterà, prendetene uno di porco”.


giovedì 5 marzo 2015

E per il Signore di Firenze, Pecorino Toscano!

Questo tipo di formaggio veniva prodotto dagli antichi romani (fonte: Plinio il Vecchio). Con il nome di “cacio marzolino”, perchè prodotto dal mese di Marzo, era ben noto ed apprezzato nel corso del 1400 da personaggi illustri, come Lorenzo il Magnifico. L'area di produzione comprende le province di Arezzo, Pisa, Massa Carrara, Livorno, Grosseto, Firenze, Prato, Lucca, Pistoia, Siena. Nel 1996 è stata riconosciuta la Denominazione di Origine Protetta. Può essere consumato nella versione fresco o stagionato.

Puoi saperne di più? www.toscanaricette.com

martedì 3 marzo 2015

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