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mercoledì 31 dicembre 2014

E per l'ultimo dell'anno, una ricetta antica toscana!

In quasi tutti i menu del cenone dell'ultimo dell'anno ricorre la lenticchia. Questo legume, che nel Medioevo era considerato un piatto povero, viene riabilitato nel Rinascimento e gustato a Firenze e in Toscana anche dalle classi più elevate.
In questo periodo il medico Procopio scriveva che le lenticchie sono "cibo caldo e secco, adatto a coloro che vogliono vivere castamente"

Siamo in Toscana e il nostro blog vuole ripercorrere le tradizioni del territorio. Per questo non proponiamo le lenticchie con lo zampone, prodotto del modenese, ma un ZUPPA DI LENTICCHIE E FARRO.

Ingredienti per 4 persone
200 gr di lenticchie rosse
200 gr di farro
3 foglie di alloro
1 cipolla
1 porro
2 carote
3 chiodi di garofano
1 dado per brodo
80 gr di pancetta
6 fette di pane toscano
olio extra vergine di oliva
sale e pepe

Preparazione
Tritate finemente la pancetta, la cipolla, la carota e fate soffriggere il tutto in un tegame con un poco di olio. Aggiungete le foglie di alloro, il dado, i chiodi di garofano. Unitevi le lenticchie ed il farro che avrete precedentemente ammollato a sufficienza.
Coprite il tutto con acqua e mettete sul fuoco. A cottura raggiunta, togliete le erbe aromatiche, versate la zuppa in ciotole di coccio, sopra le fette di pane toscano tostate ed insaporite con aglio a crudo.
Cospargete il composto con un filo di olio a crudo e portate in tavola!


martedì 30 dicembre 2014

Tartine con Finocchiona!

Sapete che la Finocchiona, insaccato tipico della Toscana, sembra risalire proprio all'epoca rinascimentale?
Questo prodotto tipico, che deve il suo nome al finocchio selvatico, ingrediente che dà alla carne di maiale un aroma particolare.
Non era questo il motivo però per il quale venne utilizzato questo ingrediente, ma perchè il sapore forte dei semi di finocchio era in grado di mascherare cattivi odori della carne, di quegli scarti di maiali che venivano utilizzati.
Tra gli altri ingredienti anche varie spezie, che entrarono a far parte della cucina proprio nel Rinascimento.
La Finocchiona viene preparata con carne di maiale grassa e magra, con tagli di spalla, pancia e guanciale, pepe, vino rosso, spezie, erbe aromatiche.
Il merito di questa grandiosa idea culinaria è stato dei norcini del Chianti.

Proponiamo di gustare la Finocchiona in tartine, ideali da servire come aperitivo o antipasto!

Ingredienti per 4 persone
pane
patè di olive
salvia
Finocchiona

domenica 28 dicembre 2014

Quale vino... con l'Anatra al finocchio?

Quale vino con l'Anatra al finocchio?

Per questa pietanza dai sapori decisi, consigliamo un CHIANTI CLASSICO DEI COLLI FIORENTINI.

E' un vino ideale per arrosti di carni di selvaggina. Ha un sapore asciutto, morbido e speziato, un odore armonioso, un colore rosso rubino intenso.
La gradazione minima è di 12,5° C. Va servito a circa 16°C.


Quale vino?
Rubrica a cura di:
Carla Panicucci
produttrice di vino

sabato 27 dicembre 2014

Anatra al finocchio

Fanno parte della tradizione enogastronomica toscana, e in particolar modo fiorentina, secondi piatti a base di selvaggina, che durante il Rinascimento diventano pietanze immancabili sulle tavole dei ricchi commercianti e banchieri fiorentini, dei nobili toscani che le facevano servire anche con apparati scenografici.

Oggi vi proponiamo una ricetta che è anche facilmente realizzabile, l'ANATRA al finocchio.

Ingredienti per 4 persone:
1 anatra
100 gr di lardo di maiale
semi di finocchio
2 spicchi d'aglio
salvia
sale
pepe
olio di oliva

Preparazione
Preparate un trito fine di aglio, lardo di maiale (che a Firenze chiamano "rigatina"), aggiungete i semi di finocchio e pepe. Inserite il preparato all'interno dell'anatra che avrete salato all'esterno, e disponetela in una casseruola con olio per una prima cottura, aggiungendo anche all'esterno semi di finocchio. Trasferite quindi l'anatra in una pirofila da forno a 180° ed ultimate la cottura per circa 60 minuti.
Disponete l'anatra su un piatto da portata ed accompagnatela con il sugo rimasto nella casseruola e servite.

mercoledì 24 dicembre 2014

Auguri di Buon Natale!!


Quale vino ... con i Crostoni con cavoli e pecorino di Pienza?

Quale vino per i Crostoni con cavoli e pecorino di Pienza?
Suggeriamo come vino da portare a tavola un Morellino di Scansano, che si abbina bene a sapori forti della cucina toscana.

Vino rosso e robusto, dal sapore caldo, inteso e asciutto, ha una gradazione tra i 12,50% e i 13 % vol.

Quale vino?
Rubrica a cura di:
Carla Panicucci
produttrice di vino

Tortello maremmano con burro e noci

Vi proponiamo una ricetta del Tortello maremmano con burro e noci, che potrete preparare proprio durante le festività natalizie.
Il tortello è ripieno di ricotta e spinaci, ingredienti della campagna toscana. Nel Rinascimento cominciano ad essere utilizzati in cucina la frutta secca, tra cui le noci.

Ingredienti per 4 persone
400 gr di farina
3 uova
300 gr di spinaci
500 gr di ricotta
15 noci
200 gr di burro
pecorino toscano grattugiato

Preparazione
Puliamo gli spinaci e cuciamoli da crudi in una casseruola con olio e burro. A cottura ultimata aggiungiamo del pecorino grattugiato. Prepariamo la pasta per i tortelli. Mettiamo la farina con le uova e facciamo una sfoglia. Tagliamo piccoli dischi che andremo a riempire con il condimento, precedentemente preparato. Chiudiamoli accuratamente e lessiamoli. A cottura raggiunta, possiamo condirli con burro e gherigli di noce sminuzzati. Spolveriamo con il pecorino grattugiato e serviamo in tavola.

martedì 23 dicembre 2014

Ecco... la Corabaccia alla fiorentina!

Sapete cosa è la Corabaccia?
Un piatto semplice, della tradizione rinascimentale fiorentina... altro non è che una zuppa di cippolle! Questa pietanza semplice fu apprezzata dai nobili francesi, grazie a Caterina dei Medici che la fece conoscere d'oltralpe.

Ingredienti per 4 persone:
1 kg di cipolle
200 gr di pecorino toscano
1 cucchiaino di zucchero
olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio sbucciato
brodo vegetale
200 gr di pane tostato


Fate dorare in una terrina di coccio l'olio e l'aglio. Aggiungete le cipolle tagliate finemente e fate cuocere a fuoco moderato. Unite il brodo vegetale e lo zucchero. Dopo circa 20 minuti di cottura, disponete sul piatto le fette di pane tostato, disponetevi sopra la zuppa di cipolle e finite con insaporire con il pecorino grattugiato.

domenica 21 dicembre 2014

Che tovaglia!

Facciamo un tuffo nel passato, in quel gloriosa e fastosa Firenze dei Medici. Poniamo di aver ricevuto un invito a cena da un commerciante.... succulenti portate, disposte sopra una bella TOVAGLIA!

E di certo non rimarremo esterrefatti, perchè la tovaglia durante questo periodo viene usata quotidianamente nelle classi agiate.
E si preferivano quelle bianche con fasce blu lungo i lati, dette le "Perugine" e quelle con ricami ricchissimi dorati.






giovedì 18 dicembre 2014

Crostoni con cavolo, salsiccia e pecorino di Pienza

Cari amici lettori, questa che proponiamo è una ricetta facile da preparare, che riassume la semplicità della cucina toscana e che soddisfa anche la golosità dei buongustai!
Si tratta dei Crostoni insaporiti con cavolo, salsiccia e pecorino di Pienza.

Ingredienti per 4 persone:
- 300 gr di pane toscano
- 2 salsicce
- 1 cavolo a palla
- 100 gr di pecorino di Pienza
- 1 spicchio di aglio
- olio extravergine di oliva

Preparazione
Fate scaldare un poco di olio e aglio su una padella. Aggiungetevi il cavolo a crudo, che avrete precedentemente pulito e lavato e ridotto e pezzettini. Coprite e fate cuocere. A cottura quasi ultimata, unitevi le salsicce sbriciolate e terminate di cuocere a fuoco vivace e senza coperchio. Riducete a piccole scaglie il pecorino e tostate le fette di pane. Disponete sul piatto le fette di pane, versatevi sopra il composto ben caldo e per ultimo le scaglie di pecorino. Terminate con un filo di olio a crudo e portate in tavola! 

martedì 16 dicembre 2014

Pecorino di Pienza per Lorenzo il Magnifico!

Abbiamo già detto quanto Lorenzo il Magnifico fosse appassionato anche della buona tavola! Tra i cibi che amava c'era anche il formaggio, che nella terra di Toscana vantava una antichissima tradizione,  stando alle attestazioni storiografiche.

E il formaggio preferito era il PECORINO DI PIENZA, prodotto appunto nella omonima cittadina in provincia di Siena, a poca distanza da Montepulciano.
Questo formaggio a pasta dura, viene realizzato con latte intero di pecora sarda, che pascola allo stato brado, nutrendosi di foraggio del territorio.
L'aroma particolare di questo prodotto viene dalla stagionatura in barrique di legno.

Un prodotto, dunque, in linea con l'Expo 2015!

domenica 14 dicembre 2014

ARTE E CIBO

 “La Fruttivendola” 
di Vincenzo Campi. 
Milano, Pinacoteca di Brera

Quale vino... con gli Gnudi?

Quale vino con gli Gnudi al prosciutto toscano?
Proponiamo la Vernaccia di San Gimignano DOCG, prodotta appunto in quest'area della Toscana, che ben si addice a pietanze a base di verdure, formaggio e olio a crudo.
Questo vino, dall'odore fruttato, con il suo sapore asciutto ed il retrogusto mandorlato, va servito fresco, a temperatura 10-18° C.



Quale vino?
Rubrica a cura di:
Carla Panicucci
produttrice di vino

GNUDI con prosciutto toscano

Sapete cosa sono gli GNUDI?
E' una tipica pietanza che durante il Rinascimento veniva chiamata IGNUDI.

Sono delle polpettine di ricotta e spinaci. Un piatto della tradizione toscana, che hanno origine molto antica. Potete condirli in diversi modi, noi li proponiamo con del prosciutto toscano ed olio a crudo.

Ingredienti per 4 persone:
- 500 g di ricotta
- 700 g di spinaci
- 60 g di parmigiano
- burro
- farina
- 2 uova
- noce moscata

- sale e pepe

Preparazione
Pulite gli spinaci e metteteli da crudo in una padella con un poco di burro e olio. Copriteli e fateli cuocere a fuoco medio. Intanto in una terrina mettete la farina, le uova e la ricotta. Aggiungete la noce moscata ed il pepe. Amalgamate bene fino ad ottenere un composto. Aggiungete gli spinaci e formate delle piccole polpette. Lessate gli Gnudi e disponeteli su una piatto da portata sopra delle fettine di prosciutto toscano, Aggiungete delle scaglie di formaggio ed un poco di olio a crudo.


sabato 13 dicembre 2014

Quale vino... con il panforte?

Quale vino con il panforte?
Rimaniamo sempre in terra Toscana, dove viene prodotto un ottimo, ideale per il panforte:
il Vin Santo del Chianti Classico.
E' un vino passito di origini antiche, dal 1997 DOC, tipico del territorio di Firenze, Prato, Arezzo, Siena e Pistoia, realizzato con con uve di Trebbiano.
Ha un profumo intenso, un sapore rotondo, dolce e armonico.
Secondo una leggenda fiorentina, questo vino deve il suo nome, ad una esclamazione del metropolita greco Giovanni Bessanone, che durante il Concilio di Firenze del 1439, bevendolo esclamo: Xantos!

Quale vino?
Rubrica a cura di:
Carla Panicucci
produttrice di vino



venerdì 12 dicembre 2014

Niente spreco in cucina: dal Rinascimento all'Expo 2015

Niente spreco in cucina!
E' questo l'elemento in comune che lega il momento storico moderno più importante della nostra storia, quello appunto del Rinascimento, all'evento internazionale più importante che ci apprestiamo a vivere, l'Expo 2015.

Lo stile di vita del nostro Paese, come quello dei cosiddetti Paesi avanzati, ci ha portato a consumare e a sprecare, anche nell'ambito del cibo.
Oltre 8 miliari di euro all'anno vengono spesi in cibo non consumato, secondo il Rapporto 2014 Waste Watcher - Knowledge for Expo.

Abbiamo già proposto la ricetta della "Ribollita", preparata appunto nel Rinascimento con il pane raffermo avanzato. Un piatto gustoso e allo stesso tempo rispettoso della economicità in cucina!


mercoledì 10 dicembre 2014

E per Natale, ecco il Panforte, il dolce del Rinascimento!

Il Panforte è il dolce tipico di Siena, ampiamente noto anche grazie alla realizzazione da parte di una importante azienda italiana, che lo ha portato sulle tavole di tutto il mondo!
Forse non tutti sanno che le prime notizie storiche del Panforte risalgono al Rinascimento, quando fu arricchito e reso ancora più appetitoso un dolce che veniva preparato nel senese a base di pane, miele e mandorle.
Proponiamo qui sotto una ricetta priva di cacao, perchè giunse solo dopo la scoperta dell'America e l'epoca di Lorenzo il Magnifico. E dunque secondo la filosofia dell'Expo 2015, vogliamo valorizzare l'uso di prodotti del territorio.

Ingredienti
250 gr di mandorle pelate
250 gr di nocciole pelate
60 gr di gherigli di noce pelati
150 gr di farina 00
250 gr di zucchero
120 gr di miele
noce moscata grattugiata
cannella in polvere
350 gr di frutta candita
3 chiodi di garofano
5 gr di semi di coriandolo
cialde
pepe

Preparazione
Tagliate la frutta candita a pezzettini e fate sciogliere il miele e lo zucchero in una casseruola, mescolando perchè non si attacchino. Quando si saranno caramellati, spegnete la fiamma e aggiungete la frutta secca e quella candita. Aromatizzate con la cannella, la noce moscata, i chiodi di garofano  e il coriandolo (che avrete sminuzzato). Aggiungete la farine e girate il tutto, facendo amalgamare bene il composto. Prendete una teglia da forno e rivestite il fondo con le cialde. Versatevi sopra il preparato ed informate per circa mezz'ora a 150 gradi.
A fine cottura, spolverate con lo zucchero a velo e portate in tavola il dolce a temperatura ambiente.


lunedì 8 dicembre 2014

Quale vino... per la lombata ("bistecca") alla fiorentina?

Quale vino degustare con la lombata (più nota come "bistecca") alla fiorentina?
Un bicchiere di Nobile di Montepulciano, vino rosso corposo e deciso, dal profumo equilibrato ed intenso.
Consigliamo in particolare un bicchiere di "Riserva", con gradazione alcolica 14% vol, da stappare un paio di ore prima che venga consumato e da servire a temperatura intorno ai 18°.
Viene prodotto in Toscana, nel territorio del comune di Montepulciano in provincia di Siena. 
Si tratta di uno vino toscano, già noto nei agli Etruschi. Sappiamo, dalle prime fonti scritte del 789, che il vitigno di uve Montepulciano veniva coltivato sul monte dell'Amiata. E' stato quindi un crescendo di prestigio per questo tipico vino toscano, che ha ottenuto il riconoscimento prima di D.O.C. e quindi di D.O.C.G.
Quale vino?
Rubrica a cura di:
Carla Panicucci
produttrice di vino




domenica 7 dicembre 2014

Sapete che la forchetta...?

Se Lorenzo il Magnifico ebbe un ruolo decisivo in molti aspetti della sua epoca, non da meno fu la sua pronipote, Caterina de' Medici.
Donna di grande spessore, moglie di Enrico II, re di Francia, fu la fondatrice della cucina francese, grazie ai cuochi toscani che fece venire a Parigi, ed introdusse l'uso della forchetta nella ricca corte d'oltralpe.
La forchetta veniva utilizzata prima del '500 da borghesi e mercanti per i loro pasti quotidiani, mentre i nobili la mettevano a tavola sono in occasione di banchetti e occasioni particolari, come accessorio che andava ad abbellire la tavola insieme al tovagliato e porcellane.

sabato 6 dicembre 2014

ARTE E CIBO.... Botticelli

Banchetto nuziale di Nastalgio degli Onesti
di Botticelli

ARTS & FOODS
E' uno dei temi dell'Expo 2015.
Nell'opera dipinta il cibo e come viene consumato è il protagonista a cui l'artista del Rinascimento dedica la sua attenzione.

Da Caterina de' Medici... Crespelle alla fiorentina!

Caterina de' Medici, figura femminile di spicco del Rinascimento, ebbe un peso importante anche nella cucina del suo tempo. A lei sembra si deve la ricetta delle Crespelle alla fiorentina, un piatto semplice, ma ricco di gusto e sapore, dove l'armonia dei sensi si esprime appunto nel ripieno.

Quella che proponiamo è la ricetta priva di pomodoro, ingrediente che entrò nella cucina italiana dopo la scoperta dell'America.
La presenza della noce moscata indica il consumo di questo piatto nella sfera alta della società, perchè le spezie erano molto costose.

Ingredienti per 6 persone
400 gr di spinaci
70 gr di ricotta di pecora
1 uovo
2 cucchiai di formaggio grattugiato
noce moscata
60o gr di besciamella

Preparazione
Preparate su una padella antiaderente l'amalgama di latte, uovo e farina. Disponetele su una pirofila e riempitele con un poco di spinaci, che avrete fatto cuocere e insaporire con la ricotta di pecora, il formaggio grattugiato e la noce moscata. Cospargetele di basciamella, condimento nato in Francia ma noto in Italia nell'epoca del Rinascimento.


lunedì 1 dicembre 2014

Quale vino ... per la ribollita?

Quale vino per la tipica zuppa toscana a base di pane e verdure?
Consigliamo un vino del territorio, un CHIANTI giovane DOCG dei colli fiorentini o senesi, fruttato, di contenuta alcolicità, dal corpo sottile, da servire fresco.
Questo tipo di vino, dai profumi giovani e mercati, riesce ad esaltare la semplicità del piatto toscano.

Il Chianti era un vino apprezzato anche durante il periodo del Rinascimento, come si legge in documenti del 1427. Le origini del vitigno sono lontane e risalgono al III millennio a.C.

Quale vino?
Rubrica a cura di:
Carla Panicucci
produttrice di vino